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  • Paola Crusiz

RISO ROSSO FERMENTATO? TROPPO POCHE LE INFORMAZIONI IN ETICHETTA


Il riso rosso fermentato è ottenuto per fermentazione del comune riso da cucina (Oryza sativa), da parte del Monascus purpureus o lievito rosso. È un alimento ampiamente consumato in Cina, Giappone e Corea, dove è conosciuto da secoli per le sue proprietà medicamentose e utilizzato come terapia alternativa per la riduzione dei lipidi nel sangue e, piuttosto recentemente, è entrato a far parte anche della cucina occidentale. Questo particolare tipo di riso sembra in grado di ridurre i livelli plasmatici di colesterolo grazie al contenuto di monacolina K (e altre monacoline), un metabolita biologicamente attivo meglio noto come lovastatina (farmaco anticolestorelo). Il contenuto di questo metabolita non è comunque standardizzato (cioè varia da riso a riso) e negli estratti di Monascus può variare considerevolmente. Alcune monacoline sono note per essere poco efficaci, altre si pensa possano essere inefficaci o addirittura citotossiche. Una preoccupazione legata all’uso di estratti di Monascus riguarda il contenuto in citrinina, un metabolita secondario tossico prodotto da diverse specie lieviti (Aspergillus, Penicillium e Monascus), noto per essere nefrotossico (tossicità renale), epatotossico (tossicità nel fegato) e cancerogena nell’uomo e negli animali. Si ritiene anche che almeno il 30% degli estratti di Monascus disponibili sul mercato siano pesantemente contaminati da questa micotossina. Attualmente, il livello di citrinina è regolato (numero UE: 212/2014) e il limite viene stabilito, negli integratori alimentari, ampiamente disponibili e utilizzati da milioni di pazienti come terapia alternativa per l’iperlipidemia, a 2 ppm. Essi contengono composti attivi, appunto le monacoline, capaci di inibire la sintesi del colesterolo epatico. Anche se alcuni studi hanno suggerito che alcune formulazioni di Monascus possono essere efficaci e sicure per abbassare i lipidi, le controversie sul fatto che il riso fermentato rosso sia da considerarsi un supplemento alimentare o un possibile farmaco sono ancora comunque in fase di chiarimento e, questo prodotto, è liberamente commercializzato. E' necessario comunque essere cauti nel farne uso o nel raccomandarlo visto le poche informazioni contenute in etichetta nella quale, nè la quantità di metabolita nè di eventuale citrinina, non sono dichiarate. In conclusione, anche se gli estratti di Monascus possono avere un potenziale come agenti ipolipemizzanti alternativi, in assenza di opportune garanzie relative alla qualità degli estratti, sarebbe opportuno essere cauti nell'usarli per il trattamento dell’iperlipidemia e per la prevenzione primaria e/o secondaria delle malattie cardiovascolari.


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